Chi l'ha scoperto grazie ai Duran Duran e chi lo incontrò agli esordi. E chi non lo ama: in un libro i nostri musicisti taccontano l'Alieno risorto
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Morgan
David Bowie is THE Man, col THE maiuscolo. Non lo dico io, ma John Taylor dei Duran Duran se gli nomino il Duca Bianco. Come contraddirlo? Sono riconoscente ai Duran, perché oltre a rappresentare il mio viatico adolescenziale all'universo della pop music hanno avuto il merito di condurmi da lui. Avevo undici anni quando li ho scoperti. Era il 1982 e cantavano Rio. Li ho seguiti video dopo video e poi anche attraverso le interviste sui giornali, interviste in cui dichiaravano apertamente di ascoltare Bowie. Allora ho cominciato a cercare i dischi di Bowie e a fare la sua conoscenza. David Bowie piaceva anche a mia madre. Lei, donna del Quarantaquattro, non ascoltava Gianni Morandi. A lei piaceva Bowie. Era affascinata dalla sua follia e dal suo modo di raccontarla. Ali The Madmen, A-lad-insane. E poi c'era la storia di quel suo fratello matto. Ogni volta che vedeva Bowie passare in televisione restava incantata dalla sua bellezza sinistra e da quelle sue "labbra fini", inconfutabile segno di genialità e follia latente. Mia madre aveva un debole anche per Elvis Presley. E anche a Bowie piaceva Elvis. l conti tornavano.
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Fonte: XL Repubblica - Marzo 2013
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